martedì 18 maggio 2010

sabato 8 maggio 2010

Qualcosa che si ripropone

C’è qualcosa che mi si ripropone, vecchio e maleodorante come una madeleine maldigerita, in queste discussioni di sgambetti, pollici, sfottò, calci e tifo-contro. Non è stato tempo perso: io il mio tempo lo perdo comunque. Sul web, chissà perché, tutti vanno di prescia, per cui provo a farla breve.

Dunque, cosa si ripropone? Banalmente (son fatto così), mi torna quella cosa che, per le bislacche traiettorie che prendono parole e altri arnesi utilizzati dalle persone nel corso del tempo, oggi chiamiamo “ideologia”. Non definirò cosa sia l’ideologia e non per mancanza di spazio né, come ho già detto, di tempo. Il problema è che non ne sono all’altezza. È un bel rompicapo, me ne sono innamorato da adolescente, il risultato sono state migliaia di pagine lette senza una soluzione confortante e durevole. Tutto quel tempo chino a sforzare gli occhi e, alla fine, zeru tituli e tante diottrie perse: l’adolescenza è fatta così.

È un po’ che, invece di cercare definizioni, ho preso a mendicare spuntini (io ho sempre fame) di ideologia. Li cerco dove posso trovarli: nelle mie cose e in quelle degli altri.
In questi giorni credo d’aver fatto indigestione, e questo spiega, almeno in parte, il nauseante esordio di questa nota. Non riassumerò i fatti degli ultimi giorni: perché sono arcinoti e perché non sono in grado di riassumere “fatti”. Vi dovrete accontentare del seguente elenco di profili ideologici che la mia fame e, guarda un po’, il mio punto di vista, hanno messo insieme. Si tratta di categorie di gente abituata a trovare la quadratura del cerchio, a disporre i “fatti” ciascuno al proprio posto, secondo un ordine un po’ scontato, ma molto preciso. E confortante.

Così in questi giorni ho discusso con il ROMANISTACCERCHIATO, che sostiene che ce l’hanno tutti contro Roma e la Roma, che Totti ha fatto bene a scalciare Balotelli, che se pure Totti ha sbagliato, ha sbagliato anche Chivu, che ha fatto un gestaccio verso la Tevere, per cui il ROMANISTACCERCHIATO si domanda: “Perché non si parla anche di Chivu, che ha fatto un gestaccio verso la Tevere?”, e si risponde “Perché ce l’hanno tutti contro Roma e la Roma!”. E chiude il cerchio, soddisfatto dei suoi “uai" e, soprattutto, del suo “bicos” (tanti “uai”, un solo “bicos”: forse è così che funziona l’ideologia).

Ho discusso pure con il LAZIALEMILLENARISTA, militante, dagli albori del calcio cittadino, nell’esercito che porta i vessilli di Olimpia contro l’oscurantismo antisportivo: ha aperto le danze indignandosi per il pollice verso di Totti. Infatti il LAZIALEMILLENARISTA non sopporta i gesti antisportivi e non accetta che vengano confusi con gli sfottòdenavorta (ho scoperto che dito medio, mano chiusa sul pacco o romanamente tesa sono sfottòdenavorta). Il LAZIALEMILLENARISTA ha poi spinto i suoi giocatori a non impegnarsi più di tanto contro l’Inter e, se non presente (il LAZIALEMILLENARISTA, in ossequio a una visione elitaria del calcio, non ama riempire lo stadio), ha comunque apprezzato lo spirito olimpico della serata. D’altra parte, si è trattato di difendere le sacre mura di Olimpia dall’assalto dell’oscurantismo giallorosso, mica cippe.

Ah, poi c’è il MORALISTABENPENSANTE, che si guarda in torno perplesso e senza indulgenza giudica gli appartenenti alle altre categorie, confermando, da bravo moralista, che aveva ragione Terry Eagleton quando diceva che l’ideologia è come l’alito cattivo: ce l’hanno sempre gli altri.

Si è fatta una certa, vado a lavarmi i denti. E sempre Forza Roma.