giovedì 15 settembre 2011

Tutti allo stadio. Proprio tutti

Sono andato allo stadio del St Pauli poco prima dell’incontro col Monaco 1860. L’efficienza organizzativa convive con un’atmosfera rilassata e un po’alticcia, una via di mezzo tra una gita domenicale per famiglie (i bambini sono moltissimi) e un enorme centro sociale. Ovviamente i tifosi avversari circolano senza alcun problema tra i locali, consumando birra e acquistando magliette presso il fan shop del Millerntor.
Per carità, le tifoserie di sinistra le abbiamo anche da noi, ma guardandole all’opera mi è spesso sfuggita la differenza con quelle di destra: stesso inquadramento da falangisti frustrati, stessa tendenza a occupare in maniera violenta uno spazio espellendo chi si accontenta di vedere la partita. Generalmente nelle nostre curve “rosse” il ricorso alla retorica antifascista fa parte del pacchetto “ultras di sinistra”, ad Amburgo, anzi a St Pauli, tolleranza e rispetto si misurano coi fatti. Tutta un’altra cosa.
Date un'occhiata ai 15 principi del club e ditemi se in Italia esiste qualcosa di simile:

1. In its totality, consisting of members, staff, fans and honorary officers, St. Pauli FC is a part of the society by which it is surrounded and so is affected both directly and indirectly by social changes in the political, cultural and social spheres.

2. St. Pauli FC is conscious of the social responsibility this implies, and represents the interests of its members, staff, fans and honorary officers in matters not just restricted to the sphere of sport.

3. St. Pauli FC is the club of a particular city district, and it is to this that it owes its identity. This gives it a social and political responsibility in relation to the district and the people who live there.

4. St. Pauli FC aims to put across a certain feeling for life and symbolises sporting authenticity. This makes it possible for people to identify with the club independently of any sporting successes it may achieve. Essential features of the club that encourage this sense of identification are to be honoured, promoted and preserved.

5. Tolerance and respect in mutual human relations are important pillars of the St. Pauli philosophy.

6. Although St. Pauli FC consists of many different sections today, it has always been defined from its first beginnings, both internally and externally, by its commitment to football.

7. Together with the mandatory legal requirements that are binding for all, the stadium rules and Code of Behaviour for Excursions of the Fanladen are the basis for the activities of the members, staff, fans and honorary officers of St. Pauli FC.

8. Every individual and every group should constantly examine his or her present and future actions in a self-critical way, and be conscious of his or her responsibility for others. Adults should not forget that they are acting as a role model, to children and young people above all.

9. There are no ‘better’ or ‘worse’ fans. Anyone can give expression to his or her nature as a fan, as long as their behaviour does not conflict with the above stipulations.

10. St. Pauli FC will continue to be a hospitable institution. The club allows its guests extensive rights, but also expects them to show appropriate appreciation of the hospitality they receive.

11. The active fan scene (i.e. principally the club’s committed fans actually present on the day of the match) forms the foundation for the emotional impact of football as a sport, which in turn forms the basis for the successful marketing activities of St. Pauli FC.

12. Sponsors and business partners of FC St. Pauli and their products should be in harmony with club policy and the social responsibility of the club. More detailed specifications will be found in the club’s Marketing Guidelines (Vermarktungsrichtlinen).

13. In working with the responsible associations, St. Pauli FC will try to promote an early decision on the playing schedule and starting times that are convenient for fans.

14. The essential thing in sport is the playing of the teams, so this should be viewed as being centrally important. The atmosphere is determined by the interaction between fans and players. The accompanying programme should be distinguished by its objectivity and by the provision of information relating to the club and the city district.

15. The sale of goods and services at St. Pauli FC should be characterised, apart from economic considerations, by the fundamental principles of social compatibility, variety of services offered, sustainability and ecology. Means of payment coming into consideration must be compatible with the fans’ situation. In cases of lack of means, holders of season tickets and members have priority purchasing rights.

www.fcstpauli.com/staticsite/staticsite.php?menuid=2489&a....

domenica 28 agosto 2011

Bye bye Norway

Oslo resiste [I refuse to be your enemy]

Oslo resiste, o almeno ci prova,
resiste alle mille retoriche: dello scontro di civiltà, della società “troppo” aperta, della vendetta, del “sì va be’ è facile lassù che son quattro gatti”, dell’integrazione da radical chic.
Oslo e i suoi ricordano i loro morti, senza strepitare, e provano a ripartire. Credo si chiami civiltà, ma per me non è stato facile riconoscerla: era la prima volta che la osservavo, dal vivo.

venerdì 19 agosto 2011

lunedì 25 luglio 2011

GR


GR, inserito originariamente da Corscri Daje Tutti! [Cristiano Corsini].

tRucidide:
"Qui a Roma noi facciamo così. Qui il nostro sindaco nun guarda in faccia nisuno (questione de strabismo più che de risolutezza) e favorisce i tanti parenti e camerati invece dei poveri stronzi: e per questo viene chiamato Gianni Raccomanno".

venerdì 1 luglio 2011

del "piuttosto che"

del "piuttosto che"

Nella foto: della frutta, piuttosto che patate.

Ve ne sarete accorti, l’uso del “piuttosto che” al posto di “o” sta trionfando ovunque. Ha invaso e-mail e presentazioni di aggiornatissimi manager, il bla bla bla degli amici, dei politici e dei giornalisti. Fino a qualche tempo fa era un vezzo di origine lombarda, un errore diffuso ma geograficamente circoscritto. Adesso, siamo circondati. Un po’ perché fa fico, un po’ perché non ci si pensa, spesso le due cose vanno a braccetto. Credo sia utile riportare stralci di un intervento di Ornella Castellani Pollidori (dal sito dell’Accademia della Crusca, www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3930&...:

Non c’è giorno che dall’audio della televisione non ci arrivino attestazioni del piuttosto che alla moda, spesso ammannito in serie a raffica: «... piuttosto che ... piuttosto che ... piuttosto che ...», oppure «... piuttosto che ... o ... o ... », e via con le altre combinazioni possibili. Dalla ribalta televisiva il nuovo modulo ha fatto presto a scendere sulle pagine dei giornali: ormai non c’è lettura di quotidiano o di rivista in cui non si abbia occasione d’incontrarlo […].Gli esempi raccolti nel parlato e nello scritto sono ormai innumerevoli e le schede dei sempre più scoraggiati raccoglitori (è il caso della sottoscritta) si ammucchiano inesorabilmente. Eppure non c’è bisogno di essere dei linguisti per rendersi conto dell’inammissibilità nell’uso dell’italiano d’un piuttosto che in sostituzione della disgiuntiva o. Intendiamoci: se quest’ennesima novità lessicale è da respingere fermamente non è soltanto perché essa è in contrasto con la tradizione grammaticale della nostra lingua e con la storia stessa del sintagma (a partire dalle premesse etimologiche); la ragione più seria sta nel fatto che un piuttosto che abusivamente equiparato a o può creare ambiguità sostanziali nella comunicazione, può insomma compromettere la funzione fondamentale del linguaggio.
Mi limiterò qui a un paio d’esempi fra i tanti che potrei citare: dal settimanaleL’Espresso, del 25.5.2001, incipit dell’articolo a p. 35 intit. Il cretino locale (sulla fuga dei cervelli dal nostro Paese): «È stupefacente riscontrare quanti italiani trentenni e quarantenni popolino le grandi università americane, piuttosto che gli istituti di ricerca e le industrie ad avanzata tecnologia nella Silicon Valley»; naturalmente questo piuttosto che pretende di surrogare la semplice disgiuntiva, ma il lettore non edotto è portato a chiedersi come mai i giovani studiosi italiani sbarcati negli Stati Uniti snobbino per l’appunto i prestigiosi centri di ricerca della Silicon Valley. E ancora: «... di questo passo, saranno gli omosessuali piuttosto che i poveri piuttosto che i neri piuttosto che gli zingari ad essere perseguitati»: frase pronunciata dal noto (e benemerito) dott. Gino Strada nel corso del Tg3 del 22.1.2002; in questo caso, la prospettiva d’una persecuzione concentrata protervamente sulla prima categoria avrà reso perplesso più di un ascoltatore...
Immaginiamoci poi che cosa potrà accadere con l’insediarsi dell’anomalo piuttosto che anche nei vari linguaggi scientifici e settoriali in genere, per i quali congruenza e univocità di lessico sono indispensabili.

martedì 14 giugno 2011

Spring/Summer collection [Siegessäule, Berlin]

Laura


Laura, inserito originariamente da Corscri Daje Tutti! [Cristiano Corsini].

Oh certo che può sembrare inutile
una stazione a chi non parte mai,
ma i treni che davvero portan via,
non han fiori sui sedili,
ma da fuori non lo sai,
devi entrarci per sapere dove vai...

sabato 11 giugno 2011

martedì 7 giugno 2011

martedì 24 maggio 2011

venerdì 13 maggio 2011

sabato 30 aprile 2011

Pollica, verso sera

“Ciao Angelo, sindaco pescatore. Il mare e i venti ti siano propizi”

Angelo Vassallo, 1953-2010

giovedì 28 aprile 2011

le [mie] vacanze di Pasqua

con la porta aperta sulla strada, lo vedo, passo oltre, torno indietro, trovo il coraggio: "è un bellisssimo mappamondo", "ho aggiustato la luce", "posso fare una foto?".
Io amo i mappamondi, i planisferi li apprezzo ma mi innervosiscono: tira di qua, tira di là, c'è sempre qualcuno che ne esce stordo e distorto, di solito poi da noi tocca alla Nuova Zelanda. Mai fidarsi dei planisferi.

mercoledì 27 aprile 2011

Elea-Velia

"Quando, al giro di boa del quarto secolo, la giovane creatura diventa adolescente e autosufficiente, quando al pedagogo Platone e ai suoi aiutanti subentra il cattedratico Aristotele con la sua coorte di assistenti, il mio compito di psicologo dell'età evolutiva si esaurisce.
Mi unisco allora a Platone nel salutare affettuosamente l'allieva ormai cresciuta, e da parte mia le rivolgo il migliore augurio che mi venga alla mente: l'augurio di essere studiata sempre e soltanto al lume delle cause efficienti, e mai al lume delle cause finali; di essere vista, in ogni suo singolo alfiere e in ciascuna sua particolare incarnazione, come qualcosa che ha un passato scritto nei documenti e non un futuro scritto nelle stelle".
Antonio Capizzi, L'infanzia della filosofia*

*Premessa a Platone nel suo tempo

venerdì 22 aprile 2011

oBsession

sono ossessionato dalle mozzarelle di bufala e da b. Le mozzarelle di bufala non perdo tempo a fotografarle

giovedì 31 marzo 2011

Do not enter

In questi giorni gli italiani, ligiosissimi come sempre, si stanno dannando l'anima nel tentativo di distinguere tra rifugiati e clandestini. I miei scrupolosissimi concittadini provano a riconoscere chi scappa da un paese in cui imperversa la guerra (come la Libia) da chi fugge da un paese allo sbando (come la Tunisia). I primi meritano ospitalità, i secondi no, perché non rispettano le regole, e il mancato rispetto delle regole da sempre imbarazza l'italiano, che come noto è un tipo precisino mica da ridere.
Nella foto, metro Colli Albani, Roma, 31 marzo 2011.

venerdì 25 febbraio 2011

Tacheles


Tacheles

Il termine "Tacheles" deriva dall'Yiddish e significa "testo libero", "parlare chiaro". Ich sage es Dir Tacheles : te lo dico chiaramente, Er hat Tacheles gesprochen . Ha parlato chiaro. La scelta del nome è basata sulla censura di stato della DDR riguardo agli artisti, limitati nell'espressione e costretti a celare il vero significato delle loro opere. La scelta dell'Yiddish è probabilmente dovuta al fatto che la struttura si trovi vecchio quartiere ebraico berlinese. Anche se come molte altre parole Yiddisch, anche Tacheles era già presente nel dialetto berlinese.
[http://it.wikipedia.org/wiki/Kunsthaus_Tacheles]

sabato 19 febbraio 2011

Tacheles

Kodak Compur Rapid

la realtà è che il fascino esercitato su di me da macchine come questa mi ricorda quanto sia superficiale la mia frequentazione con la fotografia. Ho cominciato appena 5 anni fa, non ho rapporto alcuno con l'analogico, non so nulla delle vicende che occorrono alla luce dentro le lenti che uso né tanto meno di quel succede dentro la mia reflex, per non parlare delle immagini che prendono sostanza (stavo per scrivere forma) nelle camere oscure.

giovedì 3 febbraio 2011

Me


Me, inserito originariamente da Corscri Daje Tutti! [Cristiano Corsini].

eccomi qua

sabato 29 gennaio 2011

Roma, il Foro illuminato

Esposizione 25
Apertura f/32.0
Lente 50 mm
ISO 100

mercoledì 26 gennaio 2011

di gran lunga, il più bel calendario del mondo

Linus è in edicola col calendario e gli adesivi per le vostre scadenze, siete ancora in tempo

venerdì 7 gennaio 2011

Summertime

Si avvicina il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, almeno secondo la formula seguente (mi scuso per i problemi di formattazione che indubbiamente renderanno poco accurata una formula di per sé inutile):
[W+(D-d)] TelevatoQ / MNa
dove, in base a quanto riportato da wikipedia
weather=W, debt=d, time since Christmas=T, time since failing our new year’s resolutions=Q, low motivational levels=M and the feeling of a need to take action=Na. 'D' is not defined in the release, nor are units.

Bene, quest'anno cadrà di 24 gennaio. Consiglio a tutti, per quella data, di pensare alla condizione del tizio che ha elaborato la formula. Eviterete di cadere nella depressione più cupa.
Coraggio, le giornate si allungano e posso assicurarvi che, in base ai miei calcoli e alle abitudini dei miliardi di bipedi implumi che mi hanno preceduto, a giugno arriverà l'estate. Almeno in questo emisfero.