mercoledì 27 aprile 2011

Elea-Velia

"Quando, al giro di boa del quarto secolo, la giovane creatura diventa adolescente e autosufficiente, quando al pedagogo Platone e ai suoi aiutanti subentra il cattedratico Aristotele con la sua coorte di assistenti, il mio compito di psicologo dell'età evolutiva si esaurisce.
Mi unisco allora a Platone nel salutare affettuosamente l'allieva ormai cresciuta, e da parte mia le rivolgo il migliore augurio che mi venga alla mente: l'augurio di essere studiata sempre e soltanto al lume delle cause efficienti, e mai al lume delle cause finali; di essere vista, in ogni suo singolo alfiere e in ciascuna sua particolare incarnazione, come qualcosa che ha un passato scritto nei documenti e non un futuro scritto nelle stelle".
Antonio Capizzi, L'infanzia della filosofia*

*Premessa a Platone nel suo tempo

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