sabato 16 gennaio 2010

Wellington

L'unico incontro reale con un Maori (eccettuate un paio di esibizioni, peraltro emozionanti) è avvenuto nel bel mezzo dell'isola del nord, a qualche chilometro da Rotorua. Ancora disabituato alla guida a sinistra e al cambio automatico, ho rischiato la collisione con una macchina che proveniva da destra a una certa velocità e aveva la precedenza. Il conducente è riuscito a schivarmi. Poi ha fermato la sua macchina a una ventina di metri dalla mia, in attesa. Sono sceso e mi stavo dirigendo verso di lui per scusarmi, quando ho scorto, al volante, una montagna di carne e capelli. La montagna-maori è scesa e si è avvicinata, io ero un tantino impacciato: avevo torto e ancora paura di morire (due cose che detesto). Comunque ho pescato dal mio ristretto inglese qualche frase adatta all'interazione “scusati con un Maori, e fallo in fretta”. La montagna deve aver apprezzato il tentativo, dopo avermi stritolato la mano destra nel tentativo di salutarmi, mi ha abbracciato e ha detto: divertiti e passa buone vacanze in Nuova Zelanda, e vedi di non rovinare tutto con una guida distratta.
È stato molto... toccante.

Nessun commento: