giovedì 30 agosto 2007

Jerome, la Germania e qualcosa che si è inceppato




I tedeschi hanno nuovamente destato in me simpatia e ammirazione, sentimenti che rendono ancor più inconcepibile il sostegno ricevuto dal nazismo. Ho ripensato alle parole scritte nel 1900, a conclusione di un viaggio in Germania, dal grande umorista Jerome K. Jerome. Di seguito ne riporto alcune, alla rinfusa. Col senno del poi, l’ultima mette i brividi.

Non è possibile che questa placida, soave popolazione sia composta in realtà di angeli, discesi in terra per amore di un bicchiere di birra che, come loro debbono sapere, soltanto in Germania si trova degna di essere bevuta? […].

I tedeschi sono brava gente. In complesso, la migliore che ci sia al mondo: simpatica, disinteressata, cortese. Sono certo che la grande maggioranza dei tedeschi vada dritta in paradiso. Veramente, paragonandoli con gli altri popoli cristiani della terra, si è costretti a concludere che il paradiso sia principalmente di marca tedesca […].

Il cittadino tedesco è un soldato che ha per ufficiale un poliziotto. Il poliziotto gli dice dove deve camminare nella strada e a che velocità. All’estremità d’ogni ponte ce n’è uno che dice al tedesco come deve attraversarlo. Se non ci fosse, probabilmente il tedesco si siederebbe in terra ad aspettare che il fiume passasse […].

"Pensate a nascere", dice il governo tedesco al cittadino tedesco, "al resto penseremo noi. In casa e fuori, malati e sani, al divertimento e al lavoro, noi vi diremo che dovete fare, e cercheremo di farvelo fare. Non datevi pensiero di nulla". E il tedesco non si dà pensiero. Quando il poliziotto non c’è, il cittadino cammina finché non trova un’ordinanza di polizia affissa al muro. La legge, e se ne va per fare ciò che ha letto […].

Dei tedeschi si può dire che sono un popolo che andrà dovunque e farà qualunque cosa gli sarà ordinata […].

Finora il tedesco ha avuto la gran fortuna d’esser eccezionalmente ben governato; se continua così, andrà a gonfie vele. Il guaio comincerà quando, per un motivo qualunque, qualcosa si incepperà nella macchina del governo.