lunedì 25 luglio 2011

GR


GR, inserito originariamente da Corscri Daje Tutti! [Cristiano Corsini].

tRucidide:
"Qui a Roma noi facciamo così. Qui il nostro sindaco nun guarda in faccia nisuno (questione de strabismo più che de risolutezza) e favorisce i tanti parenti e camerati invece dei poveri stronzi: e per questo viene chiamato Gianni Raccomanno".

venerdì 1 luglio 2011

del "piuttosto che"

del "piuttosto che"

Nella foto: della frutta, piuttosto che patate.

Ve ne sarete accorti, l’uso del “piuttosto che” al posto di “o” sta trionfando ovunque. Ha invaso e-mail e presentazioni di aggiornatissimi manager, il bla bla bla degli amici, dei politici e dei giornalisti. Fino a qualche tempo fa era un vezzo di origine lombarda, un errore diffuso ma geograficamente circoscritto. Adesso, siamo circondati. Un po’ perché fa fico, un po’ perché non ci si pensa, spesso le due cose vanno a braccetto. Credo sia utile riportare stralci di un intervento di Ornella Castellani Pollidori (dal sito dell’Accademia della Crusca, www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3930&...:

Non c’è giorno che dall’audio della televisione non ci arrivino attestazioni del piuttosto che alla moda, spesso ammannito in serie a raffica: «... piuttosto che ... piuttosto che ... piuttosto che ...», oppure «... piuttosto che ... o ... o ... », e via con le altre combinazioni possibili. Dalla ribalta televisiva il nuovo modulo ha fatto presto a scendere sulle pagine dei giornali: ormai non c’è lettura di quotidiano o di rivista in cui non si abbia occasione d’incontrarlo […].Gli esempi raccolti nel parlato e nello scritto sono ormai innumerevoli e le schede dei sempre più scoraggiati raccoglitori (è il caso della sottoscritta) si ammucchiano inesorabilmente. Eppure non c’è bisogno di essere dei linguisti per rendersi conto dell’inammissibilità nell’uso dell’italiano d’un piuttosto che in sostituzione della disgiuntiva o. Intendiamoci: se quest’ennesima novità lessicale è da respingere fermamente non è soltanto perché essa è in contrasto con la tradizione grammaticale della nostra lingua e con la storia stessa del sintagma (a partire dalle premesse etimologiche); la ragione più seria sta nel fatto che un piuttosto che abusivamente equiparato a o può creare ambiguità sostanziali nella comunicazione, può insomma compromettere la funzione fondamentale del linguaggio.
Mi limiterò qui a un paio d’esempi fra i tanti che potrei citare: dal settimanaleL’Espresso, del 25.5.2001, incipit dell’articolo a p. 35 intit. Il cretino locale (sulla fuga dei cervelli dal nostro Paese): «È stupefacente riscontrare quanti italiani trentenni e quarantenni popolino le grandi università americane, piuttosto che gli istituti di ricerca e le industrie ad avanzata tecnologia nella Silicon Valley»; naturalmente questo piuttosto che pretende di surrogare la semplice disgiuntiva, ma il lettore non edotto è portato a chiedersi come mai i giovani studiosi italiani sbarcati negli Stati Uniti snobbino per l’appunto i prestigiosi centri di ricerca della Silicon Valley. E ancora: «... di questo passo, saranno gli omosessuali piuttosto che i poveri piuttosto che i neri piuttosto che gli zingari ad essere perseguitati»: frase pronunciata dal noto (e benemerito) dott. Gino Strada nel corso del Tg3 del 22.1.2002; in questo caso, la prospettiva d’una persecuzione concentrata protervamente sulla prima categoria avrà reso perplesso più di un ascoltatore...
Immaginiamoci poi che cosa potrà accadere con l’insediarsi dell’anomalo piuttosto che anche nei vari linguaggi scientifici e settoriali in genere, per i quali congruenza e univocità di lessico sono indispensabili.